NEWSLETTER di Ottobre 2007
DIVENTA IL CAMBIAMENTO CHE CHIEDI AL MONDO”
Gandhi
"Ogni filo d'erba ha il suo Angelo che lo incoraggia
sussurrandogli 'Cresci!'.”
detto talmudico
SCIENZA, CONOSCENZA,
SPIRITUALITA'...
Intervista a Daniel Goleman tratta da Hamlet rivista dell'AIDP
(Associazione Italiana Direttori del Personale) Conoscere se stessi è una
capacità fondamentale anche per la gestione dello stress e delle reazioni
emotive...
L'autoconsapevolezza è la base per l'autocontrollo, il dominio di sé.
Chi ha una scarsa consapevolezza di sé tende a dimenticare le proprie
debolezze e allo stesso tempo non avrà la fiducia in se stesso che deriva
dalla sicurezza sui propri punti di forza. Controllare le reazioni emotive
e gestire le pressioni porta a non assumere atteggiamenti instabili e a
non avere eccessi di collera con gli altri. Controllare le proprie
reazioni emotive significa sia essere capace di pensare chiaramente in
condizioni di stress e prendere quindi buone decisioni, sia non
"contaminare" le acque delle relazioni interpersonali con atteggiamenti
aggressivi o scostanti. Anche la salute fisica è correlata alle reazioni
emotive: molti problemi clinici sono legati a un mancato controllo dello
stress. Fra le competenze emotive quelle più importanti sono: l'integrità,
che trasmette alle persone la sensazione che si possono fidare; la spinta
al miglioramento, che porta i collaboratori a prendere l'iniziativa e non
diventare semplici esecutori; l'empatia o la consapevolezza dei
sentimenti, delle esigenze e degli interessi degli altri. Quest'ultima è
la competenza base per una ulteriore abilità, quella di persuadere e
influenzare gli altri. Il leader, infatti, svolge il suo lavoro attraverso
e grazie al lavoro di altre persone e quindi deve essere capace di trarre
ispirazione da loro e muoverle all'azione. Empatia significa interesse
attivo per le preoccupazioni degli altri, percezione delle esigenze di
sviluppo delle capacità e risalto delle potenzialità e delle abilità,
capacità di sfruttare la diversità come risorsa. L'abilità di collaborare
si basa sull'empatia, sulla capacità di interpretare e saper leggere le
correnti emotive e i rapporti di potere in un gruppo.
Riassumendo, l'abilità principale del leader è "non essere analfabeta
delle emozioni", in altri termini, non essere ignaro di un intero regno
della realtà essenziale per avere successo nella vita nel suo complesso,
non solo lavorativa.
Nella sua esperienza, i leader sono consapevoli del prezzo da pagare per
il potere e il successo (l'isolamento, il sacrificio della vita
privata...)?
Senza dubbio tutti quelli elencati sono prezzi da pagare o aspetti da
mettere in conto in una carriera lavorativa. Ce n'è un altro, una
conseguenza dell'isolamento. Mi riferisco al pericolo di essere isolati
dal flusso di informazioni cruciali che impediscono al leader di prendere
decisioni corrette e valide per mancanza di dati sufficienti.
L'autoconsapevolezza è importante e determinante anche per questo
problema. Il leader potrà infatti rendersi conto se la sua vita è
sbilanciata, se sta soffrendo anche dal punto di vista fisico o se la sua
vita privata è inesistente ed è stata troppo sacrificata per il lavoro
solo se saprà guardarsi dentro e se conoscerà le sue possibilità e i suoi
limiti.
Qual è il miglior training manageriale per lo sviluppo di un leader?
Il modello adottato nel passato non è più sufficiente per il futuro. In
particolare ci si focalizza troppo su skill analitiche o tecniche, sulle
competenze cognitive che sono sempre necessarie ma non più sufficienti per
uno stile di leadership efficace. Una buona leadership deve includere le
competenze emotive. Nei programmi di training del passato, per esempio per
l'Mba, non si consideravano questi aspetti soft. Questa è una grave
carenza che non si può più ammettere.
Quando le grosse aziende inseriranno nelle job description anche le
competenze emotive a fianco di quelle tecniche?
Molte aziende hanno cominciato da poco a fare questo anche se non lo
"pubblicizzano" né all'interno né all'esterno. Gli studi su cui ho basato
il mio ultimo libro sono frutto di esperimenti avviati in alcune aziende.
Anzi sono state proprio queste a spingere uno studio approfondito sul tema
perché tutte interessate a conoscere quali possono essere gli ingredienti
per aumentare la performance in ogni tipo di lavoro e in particolare
nell'esercizio della leadership. L'identificazione di queste competenze
non è solo un interesse delle aziende ma anche delle società di head
hunting, che hanno iniziato a selezionare manager di alto livello anche
verificando la presenza di competenze emotive. Le competenze tecniche e il
quoziente di intelligenza sono considerate sempre più la soglia minima per
svolgere un lavoro. La sfida è trovare persone con una intelligenza
emotiva sufficiente per essere dei leader distintivi, anche perché è stato
statisticamente provato che vi sono ricadute positive anche a livello di
fatturato e obiettivi economici. Nel mio libro cito l'esempio della Pepsi
Cola, uno studio svolto a livello mondiale e che ha coinvolto anche
l'Italia. Gli alti dirigenti che sono risultati forti in almeno sei
competenze emotive hanno superato gli obiettivi assegnati del 15-20%. Le
competenze che più spesso hanno portato al successo sono state:
l'iniziativa, intesa come spinta a realizzare i propri obiettivi e
adattabilità; l'influenza, intesa come capacità di leadership e
consapevolezza politica delle dinamiche di gruppo; e l'empatia, intesa
come fiducia in se stessi e capacità di valorizzare gli altri. I dirigenti
che non sono risultati possedere queste competenze hanno dato prestazioni
inferiori in misura quasi pari al 20 per cento.
Si possono misurare le competenze emotive di un leader?
Sicuramente. Il sistema di valutazione detto "360 degree feedback" è senza
dubbio il più valido per misurare le competenze emotive. Si tratta
innanzitutto di un sistema che ha come obiettivo non il controllo, ma lo
sviluppo delle persone, il miglioramento della performance e della
partecipazione agli obiettivi aziendali. Secondo questo sistema, la
valutazione delle persone sulle 24 competenze emotive descritte nel libro
viene effettuata non solo dal capo, ma anche dai colleghi e dai
collaboratori, i clienti interni di ciascuno di noi. Si possono così
inquadrare i punti di forza e di debolezza, averne consapevolezza e
utilizzarli come leva per migliorare. Un aspetto importante è che le
competenze emotive si possono apprendere e migliorare in ogni momento
della vita lavorativa. Il primo passo, e il più importante, è in ogni caso
l'autodiagnosi, e il multisource assessment, la valutazione a 360° da più
punti di vista, è lo strumento migliore per acquisire una consapevolezza
emotiva, riconoscere cioè le proprie emozioni e i loro effetti nel
rapporto con gli altri. Attraverso una accurata autovalutazione dei limiti
e dei punti di forza emersi si potrà acquisire una maggiore fiducia in se
stessi (sicurezza del proprio valore e delle proprie capacità) e ottenere
performance sempre migliori.
Ricevuto da
team@6seconds.org
http://italia.6seconds.org/modules.php?name=News&file=article&sid=10
CORSI DI SPECIALIZZAZIONE FOR MOTHER
EARTH®
sedi varie
Per entrare a far parte del Team di professionisti FOR
MOTHER EARTH®
SCONTI DEL 10% PER CHI...
→
-
INDIRIZZO:
Educazione & Formazione & Comunicazione
→
-
INDIRIZZO:
Salute & Benessere
→
TESI DI LAUREA
SULL’INTELLIGENZA EMOTIVA E..
Abbiamo
pubblicato
la Tesi di Laurea
L’ALBERO DELLA CONOSCENZA CREATTIVA-->
di Marta Cristofani
Questo spazio gratuito vuole contribuire a valorizzare lo
Studio e la Ricerca compiuta da giovani in gamba: quello che hanno da dire e
vogliono condividere spesso è poco considerato, e questo è un vero peccato in
quanto la loro ricerca potrebbe arricchirci tutti.
Con esso, vogliamo dare fiducia e incoraggiamento a questi giovani, perché
proseguano, sempre meglio, sulla strada intrapresa.
La pubblicazione è gratuita e restano degli Autori delle Tesi i diritti
d’autore.
Inviateci le vostre ricerche: se meritano verranno pubblicate sulle pagine di
questo sito.
Maggiori informazioni sulle modalità da seguire per l’invio dei manoscritti alla
pagina
tesi→
ULTIMISSIME
Myanmar: Amnesty chiede il rilascio dei manifestanti arrestati
→
Amnesty International ha sollecitato ieri il Consiglio Onu dei diritti
umani, convocato in sessione speciale, a pretendere dal governo di Myanmar
il rilascio di tutte le persone arrestate nel corso delle manifestazioni
pacifiche degli ultimi giorni. Proseguono le iniziative: sabato 6 ottobre
a Palermo si terrà una manifestazione di Amnesty, in piazza Verdi, a
partire dalle 17. Domenica 7, Amnesty sarà presente alla Marcia Perugia -
Assisi con lo striscione "Libertà per Myanmar". [continua]
Già raccolte 50.000 firme:
Firma anche tu l'appello!
Amnesty chiede un embargo internazionale sulle armi a Myanmar
La situazione dei diritti umani a Myanmar
Guarda le foto dei sit-in di Amnesty
Buone Notizie
Pena di morte - Stati Uniti d'America: Il 25 settembre 2007, la Corte
suprema federale ha deciso di esaminare un ricorso di incostituzionalità
del metodo di esecuzione dell'iniezione di veleno. La Corte dovrà decidere
se l'iniezione di veleno viola l'VIII emendamento alla Costituzione, che
vieta le pene crudeli e inusuali.
Pena di morte - Italia: Amnesty Italia ha espresso grande
soddisfazione per il voto con cui il 25 settembre il Parlamento ha
eliminato dalla Costituzione la possibilità di reintrodurre la pena di
morte in Italia. La modifica dell'articolo 27 della Costituzione completa
anche formalmente il cammino abolizionista del nostro paese, escludendo
una reintroduzione della pena di morte mediante una legge ordinaria.
Puoi ascoltare le Buone Notizie su LifeGate People
____________________________
www.professionetica.it/
Sabato 29 settembre, si è tenuta la Terza Giornata Nazionale "perAMORE,
perABIO", organizzata dalla Fondazione ABIO Italia per il Bambino in
Ospedale Onlus per promuovere l'umanizzazione dell'ospedale, rendendo più
serena possibile la permanenza del bambino e della sua famiglia. In
occasione della Giornata Nazionale, dal 15 settembre al 7 ottobre, si
possono donare:
- 1 euro con l'invio di un sms solidale al 48582 da tutti i cellulari
- 2 euro chiamando da rete fissa lo stesso numero.
____________________________
Minimo storico per il tasso di mortalità tra i bambini con meno di 5
anni
13 settembre 2007. Cala nel mondo la mortalità infantile dei bambini al di
sotto dei 5 anni: 9,7 milioni l'anno, toccando il minimo storico, rispetto
ai 13 milioni del 1990. A rendere noti i dati è l'Unicef. "Un momento
importante - afferma il direttore generale Ann M. Veneman -: muoiono meno
bambini che in passato". Ma bisogna tenere alta la guardia, perché spiega,
"9,7
Continua...
|